La pittura di Grazia Savelli è pittura “sua”; non ha ascendenze, o matrici nel panorama artistico nazionale. Può piacere, o non piacere; non conosce vie di mezzo.
E’ pittura lenta e meditata, dura e maschia, che non consente nulla al romanticismo; è uno spaccato dei tempi moderni, di tempi nei quali l’uomo si trascina ansie ed angosce per un divenire incerto, con troppe paure e poche certezze.
L’artista scava nel suo inconscio e restituisce alla tela figure che sembrano tremare al contatto col mondo, che sembrano incerte nel vivere quotidiano, in attesa di una qualsivoglia sopravvivenza. Savelli prende coscienza delle asperità del mondo, di un mondo in bianco e nero; e così ce lo restituisce.
Miguel de Unamuno scriveva: accade invariabilmente che il punto di partenza della saggezza sia la paura.
Beh, Grazia Savelli è una pittrice….saggia.